Insoliti fasci di luce
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Colle San Pietro - Massa d'Albe |
Anche la chiesa di San Pietro fu uccisa nel 1915 dal grande male sotterraneo ma è stata resuscitata negli anni ’50 dall’ingegno umano, pietra su pietra, con scrupolose tecniche di restauro. Monumento-Manifesto dell’ostinazione e della perizia umana che continua a vegliare − e spero anche in futuro − sulle nostre vestigia (l’area archeologica e l’anfiteatro di Alba Fucens). Nelle mie fantasticherie visionarie, la camminata lungo le pietre levigate della strada romana che porta sul colle ha il sapore di un atto di spontanea riverenza. Si va sul colle perché si è devoti o per soddisfare un sano appetito architettonico o semplicemente perché è giusto che sia così, senza saperne il motivo, a coronamento di una splendida giornata di sole. In ogni caso si viene ripagati, e per quanto riguarda noi anche in modo inatteso. Ci siamo dovuti limitare, ahimè, a girare intorno (quante volte non ricordo) alla struttura che è bella dentro, anzi bellissima come testimoniato dai tanti siti turistici, con lo sguardo pronto a svelare chissà quali misteri nascosti tra i grossi blocchi di pietra. Ma più dell’occhio umano ha potuto l’obiettivo della mia fotocamera da 12 Mpx (allora sembravano tanti), riuscendo, per la prima e unica volta dopo mesi di onorata carriera del device orientale e senza macchinazioni, a catturare l’insolito fenomeno dei fasci di luce. Strana coincidenza vista la magia del luogo. (Maurizio)