"Più salgo più valgo"
Per molti anni l'indicazione stradale "MORREA" mi è parsa come un cartello di sfida contenente la richiesta di compiere un'ascesa titanica a colpi di pedali. Dalla strada statale 82 della valle del Liri, il borgo, a quasi 800 metri sul livello del mare, si presenta come un grappolo di case di pietra grezza che si sono messe al riparo da non so quale terribile pericolo su un gigantesco macigno conficcato nel terreno. Nell'estate del 2022 il desiderio di superare i miei limiti fisici finalmente ha prevalso sulla pigrizia ed è nato un nuovo viaggio snapshot, questa volta sulle due ruote e con un collega di scuola, destinazione un altro castello della serie Piccolomini edificato alla fine del XV secolo.
Dopo un'interminabile sequenza di cambi di marcia alla ricerca dei rapporti più idonei a risparmiare le energie residue, arriviamo al monumento "A perenne ricordo" del gruppo alpini "A. Iacobucci" (qui facciamo la conoscenza di un biker che diventerà un nostro compagno di escursioni) e la pendenza si fa subito dolce, segno che la meta è ormai vicina. Altre poche centinaia di metri e si guadagna il belvedere di Morrea dalla vista mozzofiato su Valle Roveto. Il tempo di fare qualche scatto a testimonianza dell'impresa e via alla ricerca disperata, a borracce svuotate, di un bar per placare la grande sete. Ne troviamo uno "molto arioso" proprio nei pressi del castello Piccolomini che non abbiamo modo di visitare. Una sosta un po' più lunga del solito all'ombra di una quercia secolare, il passaggio obbligato sotto l'arco di San Michele, qualche gradino con la mountain-bike in spalla per attraversare il borgo tra i vicoli tortuosi sotto lo sguardo divertito di un'anziana signora e riprendiamo la strada di casa con la meritata discesa. Si sale così in alto anche solo per poter ridiscendere e godersi più a lungo il proverbiale fresco estivo dell'Abruzzo.
Il mio giudizio finale sul borgo di Morrea: una perla di inestimabile valore!
(Maurizio)
Castello Piccolomini - Morrea (San Vincenzo Valle Roveto) |