Il grande male sotterraneo

 

Albe Vecchia - Massa d'Albe

Vicino ad Alba Fucens vi è un altro luogo della Storia. Sopra una collinetta isolata si disperdono ruderi di edifici di un borgo medioevale e non è chiaro se questi sono stati determinati dal fluire del tempo o conseguenti alla furia dei terremoti o provocati dalla rabbia delle guerre. Probabilmente tutte e tre queste cause hanno concorso a creare questo desolato paesaggio che neppure un sole brillante riesce a rallegrare. Il più spettrale dei resti appare il castello appartenuto, per cambiare, alla famiglia Orsini e non ai Piccolomini. Mostra cicatrici nelle mura, nei torrioni, nella corte invasa dai rovi, ma soprattutto è offeso dalla presenza invadente di un’antenna che svetta sull’unica torre rimasta come una bandiera. (Annacarla)

Era ineluttabile il nostro incontro, faccia a faccia, con la distruzione in queste terre che sanno in ogni dove di ricostruzione e rinascita. A voler essere precisi, si potevano già leggere i segni del grande male sotterraneo in qualche rudere isolato alle porte dei paesi toccati dalla Circonfucense, ma questi sono ancora troppo deboli per vincere il meccanismo della rimozione. Qui sopra, invece, sull’altura che domina l’area archeologica di Alba Fucens, davanti ai miseri resti di quello che fu il maestoso castello Orsini (ne rimane solo una delle quattro torri originarie) e le macerie del borgo medioevale mascherate dai rovi, la disillusione diventa inevitabile: si viene come ricondotti alla realtà, con la mente che va subito a una spada di Damocle, quella del terremoto, che tutti noi abbiamo sulla testa. Cerco di allontanare questi pensieri tristi lasciando lo sguardo libero di correre oltre le siepi, lungo la piana del Fucino, mentre assaporo le more. Più di tutto, abbiamo appena visitato il luogo della memoria di un passato tragico. (Maurizio)


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