Capacità di sintesi

 

Vista di Canistro - Capistrello


Alla ricerca di un “passaggio a sud-ovest” tra Capistrello e Canistro ci siamo avvalsi delle provvidenziali indicazioni di un anziano capistrellano seduto a sfidare il sole agostano di mezzogiorno. <<Scusi, dove si va da questa parte?>> <<Abball’!>> <<Dove di preciso?>> <<Sott’!>> A osservarlo bene, il signore è sembrato stupito più di noi di cotanta capacità di sintesi. <<Va bene, accettiamo il rischio e proseguiamo.>> Presto però le sue risposte si sono dimostrate semanticamente corrette: stavamo sull’unica strada che superava il paese (abball’) e scendeva in basso (sott’), all’interno di un orrido, per poi risalire stancamente, molti tornanti più in là, sino al paese di Canistro. Sulla strada del ritorno mentre ricomponevo le tessere del mosaico dei ricordi sul paese (la targa marmorea dedicata alle vittime del terremoto del 1915, il sacrario dedicato alle vittime della strage nazista, il sapore dell’acqua fresca della fontana che piange ininterrottamente questi martiri in via Sallustio, una palpitante discesa e un volto segnato, non si capisce bene se dall’età o dalle fatiche), chissà perché, mi è affiorato alla mente un pensiero stile Holden: dovremmo essergli grati per tutte le volte che, diretti ad Avezzano, con sollievo, ci fa realizzare prossima la meta. (Maurizio)

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